Lo scambio in Australia
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Australia: quali sono le prime cose che vengono in mente quando si pensa a questo paese? Forse i canguri, i koala, le steppe desolate, la roccia rossa di Uluru, i cartelli stradali con scritto “Koalas cross here”, l’oceano, il surf. Forse pensare all’Australia, significa sempre pensare a qualcosa di lontano e irraggiungibile…
E’ stata quindi una vera fortuna che al liceo sia stato organizzato uno scambio culturale di quasi tre settimane proprio lì; e d’altra parte decidere e prendere l’impegno di andarci si è rivelata una delle scelte più belle che abbia mai fatto. E’ stato letteralmente un viaggio in capo al mondo, o meglio in un altro mondo: l’Australia è davvero diversa in tutto. E’ come una terra rimasta indietro nel tempo, ma contemporaneamente estremamente moderna: la natura è qui molto più protagonista di quanto non sia nella nostra Europa, e secondo me è ancora quasi a uno stato primordiale. Negli spazi australiani animali esotici quasi irreali circolano liberamente per le strade, sugli alberi, che si stagliano su un cielo di un blu intenso, nuovo, come se fosse immune all’inquinamento. Anche la luce è diversa: sembra quasi più pura, neutra, ed è davvero perfetta per fare fotografie. D’altra parte è in ogni caso un paese moderno, molto avanzato dal punto di vista tecnologico, estremamente consumistico.
Lo scambio è stato organizzato in due fasi principali: per i primi dieci giorni abbiamo soggiornato nella capitale, Canberra, dove siamo stati ospitati in famiglia e abbiamo frequentato il college degli studenti ospitanti. Abbiamo avuto quindi anche la possibilità di entrare a far parte, anche se per pochi giorni, della loro vita, esperienza che trovo personalmente molto interessante, perché permette di avere anche un’idea più precisa del paese che stai visitando, in un’ottica diversa da quella del semplice turista. Siamo quindi stati proiettati in un sistema scolastico di tipo anglosassone, davvero diverso da quello italiano. La scuola, un istituto cattolico, è di indirizzo professionale: gli studenti, oltre alle materie base come matematica, storia, inglese, possono scegliere tra un ventaglio di specializzazioni in ambito teorico, pratico o manuale, come il corso di lingue straniere, di ambito scientifico, i corsi di cucina, di scultura, di falegnameria oppure quelli legati all’arte e all’espressività, come il laboratorio teatrale, o quello di fotografia. Molti di noi hanno anche legato con i ragazzi australiani. Perché spesso questi scambi culturali lasciano davvero un pezzo di te dove sei passato!
Durante questo primo periodo, abbiamo anche visitato il territorio circostante, che è ricchissimo soprattutto da un punto di vista naturalistico, e ci siamo ancora più avvicinati, letteralmente, agli animali tipici del territorio, come i canguri, i koala, i wallaby, gli wombat e gli emu. A differenza infatti di ciò che si potrebbe pensare, la capitale Canberra è piuttosto piccola e ha solo un ruolo formale; di conseguenza è maggiormente immersa nella natura. Molto diversa è invece Sydney, la “New York australiana”, dove abbiamo passato gli ultimi giorni: fortemente urbanizzata, è una distesa di grattacieli altissimi, palazzi, lunghissime strade, piazze, ponti sull’oceano. E così ci siamo trovati davanti a quei posti di cui avevamo tanto sentito parlare: Sydney Harbour Bridge, l’Opera House, Bondi Beach… Darling Harbour, The Rocks sono state solo alcune delle mete previste. Durante il giorno visitavamo delle attrazioni specifiche, mentre la sera ci immergevamo letteralmente nel cuore della città, usando la metropolitana, il treno, passeggiando nei vari quartieri etnici, come quello cinese, fermandoci a mangiare nei ristoranti più vari.
Anche Sydney non è da meno in quanto a bellezze naturalistiche; basta infatti prendere uno dei numerosi traghetti pubblici per trovarsi sulle bellissime spiagge dell’oceano Pacifico, o sulle isolette circostanti.
Lo scambio, per come è stato ideato, è risultato equilibrato perché ci ha permesso di vedere un nuovo paese sia vivendo la quotidianità degli abitanti, sia facendo la classica ma speciale vacanza.
Fare questo viaggio mi ha permesso non solo di vedere un posto fantastico, di conoscere nuove persone, di dimenticare, almeno per tre settimane, la quotidianità ma mi ha dato anche la forza di cambiare e in un certo senso di comprendere meglio il mondo e il suo funzionamento e dunque di sentirmi più pienamente parte di esso.
Lucia Segattini